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Dis-sensi: gennaio 2014
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Sabato 11 gennaio 2014. A volte giustificavo il fatto con una specie di “auto gelosia”. Ovviamente delirante. Altre con psicosi telepatiche, del resto mai comprovate. Di fatto io ero una che si teneva e teneva le persone a distanza. Quasi che concedere un abbraccio, una carezza, un lembo di pelle significasse intrecciare un legame interiore incontrollabile, laddove quello fatto di parole poteva sempre restare nell’assoluto anonimato della razionalità. E restare libero. Mi alzai dal letto come ubriaca....
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Dis-sensi: Vi mancherò
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Sabato 21 gennaio 2012. Solo la superbia scambia la sincerità per invidia. E l'accondiscendenza, più spesso estorta che regalata, sia essa frutto dell'affetto o di un banale bisogno di quieto vivere, per sincerità. Sia inteso. La capisco più di tutti quegli altri gretti e meschini che vanno via di nascosto, fingono di non vedermi, pur di non sprecare un complimento o, se restano, restano per criticare, sommessamente, velatamente. Tutti grandi sono! Ma sai che ogni tanto qualcuno di loro ha la faccia di v...
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Dis-sensi: Abbracciami
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Giovedì 16 febbraio 2012. Bea e Teresa si conoscevano da tanto tempo. Una di quelle amicizie basate su un’affinità profonda dell’animo. Potevano non sentirsi, non vedersi per mesi, ma c’era sempre come un filo a tenerle unite. E per quanto negli anni le loro vite si fossero divise, trasformate, quel comune sentirsi, dentro, era rimasto immutato. Si riconoscevano. Colpa di tutto questo maledetto sapere, e la filosofia e la psicologia e l’osservazione e la profondità? Iscriviti a: Commenti sul post (Atom).
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Dis-sensi: novembre 2011
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Sabato 5 novembre 2011. Irene si guarda le mani. E’ quasi l’alba. Ti guardi le mani cariche di vene. E’ già tanto,. Che è l’alba. L’alba e un altro giorno inutile. Ma non sono l’alba, il giorno, il tramonto, la sera, la notte che scandiscono il tempo, sono il sonno e il risveglio. Hai smesso di dormire quando hai capito che svegliarsi era inutile. Senza senso. Tic, tac, tic, tac, tic, tac. Anche le ore non hanno senso. Sono tutte assolutamente uguali. E vuote. Non sei sempre stata così. E mentre ascoltav...
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Dis-sensi: febbraio 2012
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Giovedì 16 febbraio 2012. Le montagne hanno un respiro lento. Lento e diverso. Deve essere l’incredibile peso del tempo e del mondo. Lo stare. Si perché le montagne stanno. Non si muovono. E chi non si muove può solo pensare. Che altro c’è? Possibile che tu non capisca che non posso passare il giorno a telefono? Ho un milione di cose da fare io! Mia figlia. Mia figlia ha sempre da fare. Non ha mai tempo per niente e per nessuno. I miei figli hanno sempre da fare. Tutti hanno sempre da fare. Colpa di tutt...
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Dis-sensi: L'attesa stanca
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Giovedì 16 febbraio 2012. Le montagne hanno un respiro lento. Lento e diverso. Deve essere l’incredibile peso del tempo e del mondo. Lo stare. Si perché le montagne stanno. Non si muovono. E chi non si muove può solo pensare. Che altro c’è? Possibile che tu non capisca che non posso passare il giorno a telefono? Ho un milione di cose da fare io! Mia figlia. Mia figlia ha sempre da fare. Non ha mai tempo per niente e per nessuno. I miei figli hanno sempre da fare. Tutti hanno sempre da fare. Dis-sensi per...
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Dis-sensi: La pelle vuota
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Venerdì 13 gennaio 2012. Ti hanno portato via. Ti hanno portato via e mi hanno lasciato qui. Da sola. Hanno detto che ti stavo ammazzando. Tu lo sai che non è così. Lo sai che stavo solo cercando di aiutarti, di liberarti. Tu, eri tu che mi stavi ammazzando. Eri tu che mi stringevi le mani alla gola. Eri tu. Lasciami, lasciami stare! Eccole, eccole le senti? Le senti le voci? Mi chiamano, mi chiamano, senti? Da qui, da dietro al muro, sotto il letto, nell’armadio. Basta, basta, basta! Tu lo sai, tu lo sa...
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Dis-sensi: Punto
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Sabato 28 gennaio 2012. Sono passati quattro anni. Ma potrebbero esserne passati dieci o cento o nessuno. Il tempo ha poco senso ormai. 8220;Dobbiamo trattenerla”. Sono due ore che aspetto su questa barella che qualcuno venga per farmi firmare il solito foglio, senza contare le ore di attesa al Pronto Soccorso, e adesso lei si presenta qui a dirmi che dovete trattenermi? Sto bene, la vostra magica miscela ha fatto effetto, finalmente il dolore è passato e io ho tre giorni di inferno da recuperare”. Una s...
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Dis-sensi: Senza meta
http://dis-sensi.blogspot.com/2012/01/senza-meta.html
Venerdì 13 gennaio 2012. Hai staccato il telefono e spento il cellulare. Sei ancora al computer però, a dispensare sorrisi, parole, riflessioni. Fa parte di te, non farlo potrebbe non essere normale. Eppoi ne hai voglia, quindi perché non farlo? Rimetti tutto in ordine e richiudi la porta. L’acqua nella vasca non deve raffreddarsi. Devo ammettere che ti sei davvero preparata a dovere. Anche questa volta il mio intervento ti ha appena sfiorato. Un’amica ha appena pubblicato nel suo blog un r...Chiudi il f...
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Dis-sensi: gennaio 2012
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Sabato 28 gennaio 2012. Sono passati quattro anni. Ma potrebbero esserne passati dieci o cento o nessuno. Il tempo ha poco senso ormai. 8220;Dobbiamo trattenerla”. Sono due ore che aspetto su questa barella che qualcuno venga per farmi firmare il solito foglio, senza contare le ore di attesa al Pronto Soccorso, e adesso lei si presenta qui a dirmi che dovete trattenermi? Sto bene, la vostra magica miscela ha fatto effetto, finalmente il dolore è passato e io ho tre giorni di inferno da recuperare”. Una s...
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