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agosto | 2015 | Trame tizianatius
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Attraverso l'Arte in ogni sua forma. Raccolta poetica L’Eresia del pianto. Raccolta poetica “Refoli Cangianti”. Raccolta poetica in Antologia Premio Letterario Ulteriora Mirari. Archivi del mese: agosto 2015. Il giorno dopo…. Al corpo segue l’ombra, ma a un certo punto della vita, è l’ombra a seguire il suo corpo. E mentre apri altre imposte per fare entrare nuova luce, senti che il rinnovamento dello spirito è la sola via di fuga … Continua a leggere →. Poesie, Riflessioni di Tiziana Tius. Fonte GB Oper...
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Raccolta poetica “Refoli Cangianti” | Trame tizianatius
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Attraverso l'Arte in ogni sua forma. Raccolta poetica L’Eresia del pianto. Raccolta poetica “Refoli Cangianti”. Raccolta poetica in Antologia Premio Letterario Ulteriora Mirari. Raccolta poetica “Refoli Cangianti”. Raccolta poetica “Refoli Cangianti”. Alle gioie dell’esisitenza. Nelle spire della vita. 8220;Ognuno di noi è solo nella profondità della sua anima. Per questo, forse, scrivo.”. Ogni cosa nell’universo. Fra le trame del vento. I Contemporanei , Premio Città di Venezia). Per richiedere il libro:.
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Books | GIOVANNI ABBATE
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Formicaio barocco – 2004. Il venditore di suoni tattili – 2007. Vocianti – 2010. 8220;Affluenti, nuova poesia fiorentina” a cura di M. Incardona ed O. Olmi – 2016. Lascia un commento Annulla risposta. Scrivi qui il tuo commento. Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:. L'indirizzo non verrà pubblicato). Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. ( Chiudi sessione. Stai commentando usando il tuo account Twitter. ( Chiudi sessione. Segui il blog via email.
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ANDANTI | GIOVANNI ABBATE
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Delfi non è lontana. Né vicina. un niente. Da dove ci siamo persi. Questo articolo è stato pubblicato in poesia. Luglio 23, 2015. Lascia un commento Annulla risposta. Scrivi qui il tuo commento. Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:. L'indirizzo non verrà pubblicato). Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. ( Chiudi sessione. Stai commentando usando il tuo account Twitter. ( Chiudi sessione. Notificami nuovi commenti via e-mail. Il suono della parola.
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About me | GIOVANNI ABBATE
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Nasco a Sessa Aurunca (pr. di Caserta) il 2 febbraio 1963. All’età di cinque anni seguii la mia famiglia a Torino, dove ho vissuto la gran parte della mia vita, formandomi nel corpo e nella mente. Dal 2002 vivo e lavoro a Firenze. Il venditore di suoni tattili. All’interno di quest’ultima, tradotta in francese da François Rastier, è stata presentata alla Maison Heinrich Heine, presso la Città Universitaria di Parigi, per il ventennale (aprile 2007) dalla morte dello scrittore e poeta torinese. Segui assi...
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gennaio | 2015 | GIOVANNI ABBATE
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Archivio mensile: gennaio 2015. Memorie di un vincitore. Fu una mossa improvvisa. L’eco d’un sodalizio di muscoli. Nel cerchio della storia feci il mio ingresso. Di popolo e suoni il tripudio poi. Ma la notte salì lasciando all’alba. Che in un giorno ne portò altre ancora. Passò l’allegrezza e i musicanti. Uno alla volta andarono via. Su un trono di paglia ora narro alle mosche. Nelle mani stringendo il trofeo. Con me un’ombra indica l’assenza. E un brivido chiama il nome che porto. Gennaio 27, 2015.
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NON PROMETTETE TERRE LONTANE | GIOVANNI ABBATE
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NON PROMETTETE TERRE LONTANE. Non promettete terre lontane. A tutti non sarà lungo il cammino. L’occasione è questo spazio sassoso:. Dolgono i piedi ma spalanchiamo le braccia alle stelle. Il pianto della scavatrice. La bomba in capo alla scuola. La malattia che irride la madre. Dite a gran voce. Che la folla che preme ripara dal freddo. Che scrive la storia la mano che sbaglia. Ed è l’inciampo un frullare di ali. Questo articolo è stato pubblicato in poesia. Luglio 1, 2015. Scrivi qui il tuo commento.
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GIOVANNI ABBATE | Pagina 2
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Come estranea a questo luogo. È una tenaglia la tua dentatura. Che recide la balbuzie della luce. E il rigo di filo spinato. Questo articolo è stato pubblicato in poesia. Maggio 6, 2016. Non avremmo dovuto incamminarci. Per le fredde geometrie dell’inverno:. Le giornate sono corte. E la sera subito è calando. La strada che c’ha condotto qui. E nulla è svelato dell’assegnato luogo (adusi. Già siamo ad ascoltare il vento). Sollevati dall’incarico – zittamente. Ripieghiamo le vele. inconclusi. Marzo 2, 2016.
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AMÌGDALA | GIOVANNI ABBATE
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Il lampo scimmiesco non mi attraverserà stavolta. Stavolta me ne starò fermo – ben visibile. Al confine di fuga. Che arrivi l’imprevisto col suo dispaccio. 8211; dal magazzino dell’usato. Non m’imporanno parole doppie. O degl’ossi la fuggitiva salvezza. Stavolta no. voglio incrociarla la minaccia. La pecca della paura. Venuta a forzare la mia intimità. Così – da uno strepitìo della ragione. Ciò che è ignoto a una chimica prudente. E della colpa l’accettazione. Questo articolo è stato pubblicato in poesia.